Не ви допада? Няма проблеми! При нас имате възможност за връщане в рамките на 30 дни
Няма да сбъркате с подаръчен ваучер. Получателят може да избере нещо от нашия асортимент с подаръчен ваучер.
30 дни за връщане на стоката
Le poesie di Chandra Livia Candiani si rivolgono spesso a un tu variabile, che di volta in volta si riferisce a persone presenti o assenti, prossime o lontane nello spazio e nel tempo, o ancora: comunitŕ in potenziale ascolto, entitŕ non individuabili, la morte, parti dell'io poetante ("Io ti converto in fame / mio silenzio"). Ma questo tu assomiglia molto a un noi creaturale che accomuna dči, uomini e cose in una sorta di fratellanza universale in cui l'insistenza pronominale funge piů da invocazione che da individuazione. O da "istruzioni per l'uso", come nella splendida "Mappa per l'ascolto" ("Dunque, per ascoltare / avvicina all'orecchio / la conchiglia della mano") o la corrispondente "Mappa per pregare". Della stessa serie "pedagogica" č la strofa di "istruzioni per abbracciarsi" che abbiamo messo in copertina. Chi parla, in questi casi, č una voce sapiente ma non saccente, un soffio leggero con la forza di un vento impetuoso: il risultato di una miscela di linguaggio quotidiano e metafore evocative, colloquialitŕ e schemi anaforici sacrali. Nel libro ci sono anche poesie sulla parte infantile di sé (secondo lo schema io-tu-noi-tutti) da coltivare o recuperare, poesie sul silenzio, sul desiderio; bellissime quelle sul lutto, declinate in varie fasi della raccolta, che sembrano contenere il massimo di precisione proprio quando i rapporti tra presenze e assenze sembrerebbero entrare nelle zone della vaghezza e dell'oscuritŕ.