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Un viaggio in Sudafrica diventa per Davud, esule iraniano giornalista ad Amsterdam, la rivelazione delle proprie radici piů profonde, il recupero del proprio passato, la scoperta di un'affinitŕ di ricerca d'identitŕ, la storia di un innamoramento, forse di una donna, forse di un paese e della sua poesia. Da quando mette piede sulla bruna terra africana, Davud si sente a casa e scopre di essere vissuto da straniero in quell'Olanda che l'ha accolto come rifugiato politico e di cui ha acquisito la lingua, la nazionalitŕ e i costumi. Le montagne, il cielo azzurrobruciato, il sole accecante, i villaggi con le loro casupole elementari e i loro abitanti, tutto gli evoca la patria da cui č dovuto fuggire, con tale forza da invadere anche i suoi sogni: ogni notte la sua stanza d'albergo diventa luogo d'incontro di figure del suo passato, fino alla comparsa di Attar, Malek, Soraya, Rumi e Forugh, gli antichi compagni di resistenza contro il regime dello sciŕ, tre giustiziati e due imprigionati, gli amici perduti che da quel momento si porterŕ con sé. Č a loro che riferisce le sue esperienze sudafricane ed č Attar che se ne fa narratore, aggiungendo al racconto di Davud il proprio, quello del viaggio parallelo dei suoi compagni segreti, testimoni della cultura persiana e di una strenua lotta per la libertŕ, ma anche voce di chi, richiamato dalla tomba, riscopre le gioie, i minuti piaceri, il miracolo quotidiano del tornare a vivere.